È uno degli elementi-chiave emersi nel corso del 14° Convegno Assottica che si è chiuso lunedì 3 ottobre a Milano. Evoluzione, aggiornamento professionale, “fare community” e perseverare per raggiungere gli obiettivi sono i concetti che hanno accompagnato la due giorni di lavori.
Un’edizione speciale per il ritorno in presenza. È così che si è concretizzato il 14° Convegno Assottica, un evento d’impatto a Milano, con 750 partecipanti e un programma ricco di spunti e di interventi di esperti nazionali e internazionali. “UP Stupire Applicando” è il titolo del convegno, uno stupore che parte dal saluto di Andrea Croce, presidente di Assottica Gruppo Contattologia, e dal messaggio della favola zen con cui ha aperto i lavori: “Quello che i vostri occhi vedono, il vostro cuore non può dimenticare”.
«Ogni giorno mettete in pratica il concetto di questo incontro: “Stupire Applicando”. L’applicazione delle lenti a contatto, infatti, porta con sé una serie di competenze – afferma il presidente Assottica – di altissimo valore, che si evolvono e cambiano come cambiano i tempi e le esigenze dei clienti. Il centro ottico è stato e sarà il luogo dove il cliente può incontrare i professionisti che lo aiutano nelle sue scelte ascoltando le sue esigenze. In questo senso noi con Assottica, attraverso le attività messe in campo, lavoriamo per fornirvi gli strumenti per rimanere sempre aggiornati. Volendo ispirarci alla rappresentazione grafica di una lente a contatto, che non è altro che un cerchio noi siamo ogni punto presente sulla sua circonferenza, tutti sulla stessa linea e alla stessa distanza dall’obiettivo centrale: il benessere del portatore, oggi siamo pronti per tracciare insieme il percorso».
I lavori, moderati da Roberto Rasia dal Polo, sono partiti dall’analisi della realtà del settore attraverso i dati forniti dai protagonisti della contattologia: portatori, potenziali tali e professionisti, con quattro interventi basati su survey condotte ad hoc.
Fabrizio Zeri, ricercatore e docente a contratto all’Università Bicocca di Milano, ha mostrato un’analisi condotta subito dopo la prima fase di pandemia, una ricerca ad ampio spettro in cui sono stati interpellati portatori abituali, nuovi e potenziali di lenti a contatto.
Fabrizio Marazzi, di GfK, ha messo in luce lo stato di salute del mercato della contattologia e le sfide del nuovo consumatore.
Brian Tompkins, past president della British contact lens association (Bcla) ha introdotto il pubblico nel processo di empowerment grazie alla contattologia.
Sandro Castaldo, professore presso l’Sda Bocconi, ha parlato di omnicanalità e analizzato l’evoluzione dei touch point tra cliente e centro ottico.
Ospite a sorpresa, il campione olimpico Yuri Chechi, accolto con una standing ovation, che ha condiviso la sua storia, gli sforzi e i sacrifici fatti per arrivare all’obiettivo con dedizione e perseveranza.
Diversi i temi trattati nella sessione pomeridiana di domenica: a partire dal tema “Diversity & Inclusion” affrontato da Giorgia Ortu La Barbera, del comitato scientifico di “Fondazione Libellula”, con un’indagine condotta presso gli ottici optometristi, che ha portato a una riflessione sulla valorizzazione delle diversità.
L’empowerment della contattologia, inteso come consapevolezza del proprio ruolo e delle proprie potenzialità professionali, ha vivacizzato la tavola rotonda, moderata da Fabrizio Zeri, con Brian Tompkins, Shehzad Naroo ed Eric Papas.
Spazio anche alla sessione clinica, realizzata in collaborazione con Tfos (Tear film & ocular surface society), sul tema del dry eye con l’obiettivo di approfondirne la gestione contattologia all’interno del centro ottico.
La giornata di lunedì, come di consueto, si è concentrata sui corsi di aggiornamento in programma: “Vero o falso sull’applicazione delle lenti a contatto per la presbiopia”, con E. Papas, “La gestione dell’occhio secco nella pratica clinica” con A. Recchioni e S. Farrant e “Il successo della contattologia”, con B. Tompkins.