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La cultura del design al centro dello special event Medd by Date

Il design, il futuro dell’occhiale di ricerca e l’importanza della creatività nei processi produttivi. Questi alcuni dei temi al centro dell’incontro organizzato nell’ambito di Medd by Date, ovvero Milano Eyewear Design Day, che si è svolto lunedì 17 ottobre all’Adi Design Museum di Milano.

Oltre 180 tra professionisti, studenti, giornalisti e appassionati hanno visitato la mostra e assistito al workshop sul design. Guidati dal sociologo Francesco Morace, si sono avvicendati sul palco Luciano Galimberti, presidente Adi-Associazione per il design industriale, Daniele Mazzon, head of transportation and yacht design di Pininfarina, Alain Miklitarian, “lunetier” che ha rivoluzionato il concetto di occhiale e al cui genio creativo si deve gran parte delle novità dell’occhiale contemporaneo, Silvia Fresco, giovane designer dell’occhialeria indipendente, fondatrice di In Sana, e Domenico Concato di Puntoottico Humaneyes, che ha parlato di come raccontare l’occhiale di avanguardia a seconda dei diversi target.

Tra i protagonisti sul palco e tra i premiati anche alcuni ottici che hanno sposato la strada dell’occhiale di ricerca per i propri centri ottici. Eppure, proprio gli ottici sono un po’ mancati nella platea degli appassionati ed è un peccato perché questi eventi dedicati, come del resto fiere e convegni, sono delle opportunità, soprattutto per gli ottici indipendenti alla ricerca di alternative per le proprie attività, come sottolineato anche dall’intervento dell’ottico Domenico Concato: «I negozi oggi hanno troppe collezioni ed è un problema trasferire al personale la filosofia che hanno dietro. È dunque importante collegare bene il centro ottico all’azienda produttrice. Per questo porto il mio personale alle fiere dai designer».    

  

La giornata è stata molto intensa e interessante con interventi e spunti mai banali, che hanno coinvolto il pubblico presente, a cominciare da quello di uno dei maestri dell’occhiale, Alain Miklitarian: «Per me gli occhiali sono come per Olivetti la macchina da scrivere: devono unire l’utile al bello, la tecnica al piacere. La creatività implica la responsabilità di donare l’oggetto che si progetta ed è un processo di condivisione e complicità tra tutti gli anelli che compongono la catena. Per creare un prodotto è necessario diventare l’oggetto stesso e sapere a chi è destinato, la sua personalità e la sua anima. Il design non è mettere insieme delle linee, ma avere consapevolezza di un dono che stai facendo alla persona che li porterà. Solo così non si corre il rischio di perdere l’attenzione sul dettaglio che rende unico l’occhiale».

Il programma della mattinata si è chiuso con due importanti premiazioni nate nell’ambito di Date 2022: l’occhiale più innovativo esposto all’ultima edizione dell’evento fiorentino e il centro ottico più visionario. Il primo riconoscimento, conferito dalla co-fondatrice di Date Cristina Frasca, è stato selezionato da una giuria di esperti di design e lifestyle composta da Luciano Galimberti, presidente Adi-Associazione per il design industriale, Livia Peraldo, direttrice di Elle Decor e Antonio Cristaudo, direttore commerciale e sviluppo di Pitti Immagine. Il riconoscimento è stato assegnato al modello S1 Black Hero di Aether Eyewear. Gli occhiali Aether uniscono tecnologia e design e sono all’avanguardia dell’audio eyewear grazie ad auricolari collocati nelle aste che permettono al suono di arrivare direttamente all’orecchio senza disturbare gli altri e senza isolare dal mondo chi li indossa. A ritirare il premio, ovvero la candidatura al Compasso d’Oro 2023 e la partecipazione a Pitti 2023, Azhar Gatto del marketing and communication team di Aether.

Il secondo riconoscimento, conferito al centro ottico più visionario valutato dagli espositori alla Leopolda e consegnato dal co-fondatore di Date Dante Caretti, è andato a pari merito a Frank Lo di Roma e a I Visionari di Firenze per la scelta dei prodotti, la tipologia di servizi offerti ai clienti, gli allestimenti e la comunicazione. A ritirare il riconoscimento i fondatori Massimiliano Savo per Frank Lo ed Elena Lenzi ed Emiliano Lenzi per I Visionari.

«Siamo soddisfatti del successo – ha commentato il presidente di Date Giovanni Vitaloni – di questo primo evento milanese marcato Date. Abbiamo scommesso su un evento che fosse completamente diverso dal salone che ogni anno organizziamo a Firenze. Avevamo bisogno di tornare a parlare dei valori che, nel 2012, ci spinsero a organizzare il salone di occhialeria d’avanguardia: creatività, innovazione, originalità, ricerca, energia, contaminazione, sperimentazione, audacia, vitalità, estro.  Volevamo farlo insieme ad esperti anche in altri campi di applicazione perché il design pervade tantissimi ambiti della nostra vita e confrontarci ci aiuta a far nascere nuove idee, progetti e sperimentazioni che sono alla base del processo creativo di qualunque oggetto e quindi anche di un accessorio così importante come l’occhiale».

Non è un caso che sia stato scelto l’Adi, e la città di Milano, come location dell’evento: qui sono custoditi tutti i prodotti industriali che dal 1954 a oggi sono stati insigniti del prestigioso riconoscimento del Compasso d’Oro, conferito dall’Associazione per il disegno industriale con l’obiettivo di premiare e valorizzare la qualità del design italiano.

Nel corso della giornata è stata anche inaugurata anche la mostra “Design, occhiali e visione: un connubio tutto da vedere!”, realizzata grazie alla collaborazione con la Fondazione Museo dell’Occhiale onlus. L’esposizione, visitabile fino a sabato 22 ottobre, raccoglie oltre 90 pezzi iconici che raccontano la storia dell’occhialeria.

UM 10/18/2022