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Certottica si apre al tessile grazie all’ottica

L’istituto di Longarone sperimenta sulle prove di UV-protection per i tessuti, mutuandole direttamente da quelle impiegate nel ramo eyewear per proteggere dall’esposizione ai raggi del sole.

La nuova estensione del know-how di Certottica coinvolge due realtà apparentemente distanti come l’ottica e il tessile in un connubio innovativo e, per certi versi, rivoluzionario, con l’obiettivo di aprire nuovi mercati e collaborazioni. È la scelta dell’Istituto italiano di certificazione dei prodotti ottici che mette in campo una nuova gamma di servizi, applicando le prove di laboratorio tradizionalmente utilizzate per l’eyewear agli articoli “Uv-protection” che con l’eyewear condividono lo scopo di preservare l’individuo dalle conseguenze dell’esposizione ai raggi solari.
La società, infatti, «metterà a disposizione delle aziende – si legge in una nota Certottica – i propri laboratori specializzati, per l’esecuzione delle prove sui tessuti Uv-protection, in ottemperanza alle normative vigenti nelle principali piazze commerciali globali, Europa e America in testa, con un focus specifico sull’Australia», continente con il più alto tasso di incidenza di tumori della pelle nel mondo e con un impianto normativo severissimo del 1996, in anticipo rispetto agli altri Paesi che si sono adeguate in tempi più recenti.

«Chiunque lavori all’aperto – prosegue la nota – o pratichi all’aperto attività sportive o di qualsiasi altro tipo, necessita di un abbigliamento rigorosamente realizzato in materiale protettivo e in grado di difenderlo dagli effetti nocivi delle radiazioni solari, impercettibili a occhio nudo, ma dannose per le cellule della pelle. Nel regolamentare e definire le caratteristiche che un capo UV-protection deve possedere per risultare idoneo, il legislatore ha preso in esame in primis il cosiddetto fattore di protezione dai raggi ultravioletti (Upf) e la successiva e conseguente comunicazione delle proprietà di protezione solare dei materiali ai consumatori mediante l’uso di una classificazione ad hoc, ribadendo la fondamentale importanza della valutazione Upf, ovvero la valutazione del fattore protettivo da ultravioletti che indica quanto tempo una persona che indossa tessuti Uv-protection può trascorrere al sole senza rischiare di incorrere in danni più o meno gravi per la propria salute».
L’Upf viene misurato con strumenti già in uso nei laboratori di Certottica, insieme ad altri parametri come il valore medio di trasmissione nell’ultravioletto del tessuto. Il servizio, rivolto alle aziende del settore moda e sportswear italiane ed estere, è una novità assoluta ed è un’importante scommessa per il Gruppo.

«Si delineano nuovi scenari per Certottica. A poche settimane dall’apertura della stagione invernale – commenta Tiziana Gabas, sales manager del Gruppo Certottica – e, in prospettiva, guardando alla prossima stagione estiva, il tema della protezione dalle radiazioni Uv è ugualmente cruciale, sia quando si parla di costumi da bagno, sia quando si ha a che fare con abbigliamento specifico per gli sport in montagna, dove il sole batte forte in ogni momento dell’anno. Avendo quotidianamente a che fare con prove di laboratorio atte a stabilire l’efficacia di lenti e occhiali, abbiamo riflettuto sull’opportunità di trasferire il nostro ormai trentennale bagaglio di esperienza e conoscenze a un comparto che riteniamo naturalmente e concettualmente affine. Si tratta di un esperimento, la cartina di tornasole per espandere la nostra attività anche in terreni diversi da quello dell’ottica per cui siamo universalmente conosciuti e riconosciuti come leader in Italia e all’estero».

UM 05/29/2023