Prosegue l’iniziativa, nata nel 2015, promossa da Federottica Padova insieme con Ascom, Comune euganeo, Croce Rossa italiana e con la collaborazione del Centro oculistico dell’ospedale Sant’Antonio, e con l’aiuto degli studenti del corso di laurea in Ottica e Optometria dell’Università di Padova.
Professionisti della visione e della vista insieme per la tutela della salute e del benessere delle persone in difficoltà. A fine gennaio ha riacceso i motori il progetto che consente a famiglie numerose, monoreddito, lavoratori precari, disoccupati, anziani con basso reddito e persone senza fissa dimora, di migliorare la qualità della loro vita, curando un aspetto fondamentale della propria salute e della propria vita sociale, lavorativa e scolastica.
«Siamo molto soddisfatti di questo progetto, che si rinnova anche quest’anno e che vede la nostra categoria collaborare concretamente con gli oculisti – spiega a Ottica Italiana Renzo Colombo, presidente di Federottica Padova – per offrire un servizio importante alle persone fragili, un numero che ogni anno purtroppo aumenta».
Il progetto, nato nel 2015, è rivolto ai nuclei seguiti dal Servizio sociale territoriale e dal Servizio di inclusione sociale che si occupa di grave marginalità, e offre gratuitamente le visite oculistiche e la fornitura degli occhiali necessari per la correzione visiva. La visita specialistica e la refrazione vengono eseguite negli spazi ambulatoriali messi a disposizione dalla Croce Rossa locale, con visite che sono a cadenza mensile, con sospensione nel mese di agosto. L’iniziativa promossa dalla territoriale locale è frutto della collaborazione con il Centro oculistico San Paolo dell’ospedale Sant’Antonio della città, la cui divisione oculistica è guidata da Alessandro Galan.
«Le visite avvengono seguendo un preciso protocollo – continua Colombo – e la collaborazione con gli oculisti, nel rispetto reciproco dei ruoli e ambiti di intervento, funziona ottimamente. L’oftalmologo visita la persona inviataci dai servizi sociali del Comune, se riscontra criticità o rischi richiede un approfondimento presso l’Ospedale, mentre noi ottici optometristi ci occupiamo della refrazione e approntiamo l’occhiale completo. Per ciò che riguarda montature e lenti, queste vengono fornite rispettivamente dalle aziende Thema Optical e Optilens, ma capita anche che alcune montature vengano donate da colleghi».
Il progetto “Occhiale solidale”, che ha visto una sola interruzione a causa del periodo di lockdown dovuto alla pandemia, è ripreso a pieni giri e richiede grande impegno e disponibilità da parte di tutti. «Il progetto è tornato operativo dal 31 gennaio, ogni ultimo martedì del mese, anche se noi in realtà vediamo gli utenti interessati almeno due volte: la prima in cui ci occupiamo del check-in e della refrazione e una seconda volta in cui consegniamo loro l’occhiale completo di montatura e lente correttiva. Solitamente i servizi sociali del Comune ci inviano dalle 10 alle 15 persone, ma spesso possono arrivare anche a 17 persone. Lo scorso anno, in seno al progetto, abbiamo fornito assistenza a circa 180 persone e per molte di esse abbiamo approntato due paia di occhiali, uno con lenti per vicino e l’altro con lenti per lontano. È un’attività gratificante e nonostante sia di martedì, giorno di apertura dei centri ottici, l’impegno è sempre massimo. Quest’anno – ricorda Colombo – abbiamo nuovamente coinvolto gli studenti del corso di laurea in Ottica e Optometria dell’Università di Padova, che hanno l’opportunità di fare pratica, ma soprattutto di vedere come avviene la collaborazione fra ottici optometristi e oculisti».
A tale proposito, il presidente di Federottica Padova, illustra alcune iniziative alle quali stanno lavorando, alcune già in atto e altre in fase di definizione, che vedono la collaborazione con la classe medica. «In sede Ascom – sottolinea Colombo – abbiamo ripreso a organizzare alcune serate, della durata di un paio di ore, in cui invitiamo gli oculisti, generalmente primari o direttori di reparto di Padova e provincia, a presentarsi per confrontarsi in maniera serena e costruttiva con i professionisti della nostra categoria, che pongono loro domande e chiarimenti di natura tecnico-scientifica». L’altra iniziativa, che vede impegnata la territoriale padovana, è l’organizzazione dell’ormai consueto Convegno annuale, giunto quest’anno alla decima edizione. «Sono giorni questi che ci vedono impegnati nell’organizzazione del nostro congresso annuale, che si terrà a novembre con data da definire, così come l’argomento – conclude Colombo – che sarà al centro del meeting e su cui stiamo lavorando».
Dario Andriolo