Oltre cento partecipanti per il primo evento organizzato dalla territoriale piemontese sul tema “Controllo della progressione miopica. La centralità della professione come sfida futura”.
L’appuntamento era atteso e non ha deluso le aspettative: una giornata intensa, lunedì 27 marzo, al Pacific Hotel di Torino ha coinvolto un centinaio di ottici optometristi per il primo convegno di Federottica Piemonte, focalizzato sull’argomento del controllo della progressione miopica. Un evento che ha visto la partecipazione di relatori come gli ottici optometristi Giancarlo Montani e Paolo Patuzzi e il medico oculista torinese Mario Ravot, che hanno affrontato il tema dalle rispettive angolazioni. A completare il programma l’interventi tecnici da parte del mondo dell’industria, con le aziende Hoya (main sponsor), Tutornet, Optilab, Centrostyle, Visionix e Menicon Soleko che hanno fornito aggiornamenti su prodotti e strumenti ai partecipanti, molto interessati ad approfondire le soluzioni proposte dal mercato.
Era presente anche Stefano Bertani, segretario generale di Federottica nazionale, che ha portato ai partecipanti il saluto dell’associazione e ha ricordato «l’importanza della formazione per far crescer la categoria, non solo a livello tecnico-scientifico ma anche approfondendo tutti quei temi (fiscale, giuridico, sindacale) che fanno parte dell’attività quotidiana del centro ottico. Quest’occasione è importante per invitare i non iscritti ad associarsi a Federottica e a partecipare al prossimo congresso nazionale Adoo di fine maggio, appuntamento imprescindibile dove si affronteremo tutte queste tematiche. Certamente iscriversi a Federottica richiede impegno e rispetto delle regole ma il ritorno garantisce supporto e competenza per il centro ottico».
In apertura di convegno Fabio Cazzadore, presidente della territoriale di Torino, e da Bruno Maestrelli, coordinatore dell’associazione piemontese e presidente di Federottica Cuneo, hanno spiegato come gli ottici optometristi possano intercettare la miopia, per fornire una soluzione capace di controllarla ed in collaborazione con la classe medica, gestirne al meglio la sua progressione.
Un dato interessante presentato, indica i bambini italiani in età scolare tra i 5 e i 12 anni maggiormente interessati rispetto a bambini che avevano la stessa età prima del Covid. La formazione continua nel settore ottico è fondamentale quindi, per essere preparati ad affrontare tematiche di tale importanza anche sociale, in quanto è necessario identificare precocemente i bambini che rischiano di sviluppare la miopia.
Da questo punto di partenza si è sviluppata la giornata di lavori e «siamo riusciti a interessare e coinvolgere molti colleghi della nostra zona – sottolineano Fabio Cazzadore e Bruno Maestrelli a Ottica Italiana – con un argomento che potesse essere goloso, interessante, come il controllo della progressione miopica. Per far questo è come per la ricetta di un buon piatto, ci vogliono gli ingredienti e li avevamo con Giancarlo Montani, Mario Ravot, Paolo Patuzzi e le aziende che hanno partecipato, ci hanno sostenuto e le loro relazioni sono state molto interessanti.
In più, abbiamo fatto un sondaggio tra i colleghi presenti su due punti: il primo è l’indice di gradimento e il risultato è stato di molto interesse da parte di tutti partecipanti. Il secondo era relativo all’approccio dei vari colleghi nei confronti di lenti oftalmiche e a contatto dedicate al controllo della progressione miopica, ortocheratologia e visual training e sono emerse statistiche interessanti: moltissimi hanno l’approccio alla lente oftalmica, circa la metà sulla lente a contatto dedicata, e a seguire, orto-k e training visivo».
Dal convegno sono emerse informazioni e indicazioni per un approccio efficace al tema del controllo della progressione miopica. Soprattutto da parte dei partecipanti «è emersa l’opinione concorde – proseguono Cazzadore e Maestrelli – che collaborare con la classe medica è doveroso: si parla di bambini, le competenze vanno assolutamente rispettate e se lavoriamo insieme diamo un servizio all’utenza di valore, perché le competenze mediche, insieme alle nostre tecniche, sono la ricetta migliore. Inoltre, c’è stato interesse nei confronti delle aziende perché le aziende offrono mezzi, strumenti che permettono di sviscerare quest’argomento, di affrontarlo meglio. Infatti, l’area espositiva è stata molto frequentata dai colleghi nel corso della giornata».
Non solo formazione e aggiornamento, questo primo convegno di Federottica Piemonte voleva essere anche un momento forte di presenza associativa sul territorio, un appuntamento per confermare la volontà di essere un punto di riferimento per i colleghi della regione. «È stato così, infatti, abbiamo percepito un fermento, una voglia di esserci, nei confronti di un’associazione di categoria che può dare, oltre a tutte le informazioni relative al nostro lavoro, un “humus” per far crescere la professionalità. Si è creato, inoltre, un gruppo di lavoro affiatato, la nostra segreteria è stata molto efficiente, con un contributo importante da parte delle colleghe torinesi Daniela e Mariangela ed il creatore del layout congressuale Luca Mattacchini».
Un risultato importante che vuole essere uno stimolo per nuove iniziative dell’associazione piemontese, «per questo abbiamo fatto il sondaggio: quali temi, in base a questa partenza, potrebbero interessarci da approfondire? Il convegno vuol diventare un appuntamento annuale, dall’elaborazione dei dati del sondaggio potremo estrapolare il tema per la prossima edizione».
Valentino Maiorano